PRINCIPALI AGGIORNAMENTI DALLA REL. 4.6 ALLA 2008
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Procedura di accorpamento masse per riduzione dei tempi di calcolo in analisi dinamica:
l’entità dell’accorpamento viene definita assegnando un parametro intero nel pannello
dell’analisi dinamica (0 implica nessun accorpamento, 1 fa sì che vengano portate al livello più vicino tutte le
masse fra livello e livello, un valore maggiore di 1 esegue anche una riduzione dei nodi caricati, mantenendo invariate la
risultante delle masse ed il suo baricentro, ovviamente tanto più sensibile quanto maggiore è il coefficiente).
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[DW1->Calcolo ->Sismica (Ord.3274)] oppure [Sismica (DM 96) -> Analisi dinamica]
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Possibilità di scelta degli autovalori dai quali generare le condizioni sismiche in analisi dinamica,
con controllo sulle masse totali attivate.
[DW1->Calcolo ->Sismica (Ord.3274)] oppure [Sismica (Ord.3274) ->
Analisi dinamica -> tasto Generazione condizioni sismiche]
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Macro di generazione rampa scala in trave continua,con generazione automatica della struttura della
rampa dati i parametri architettonici, con num. di appoggi da 2 a 4, e con possibilità di inserimento di più schemi di
armatura.
[Trave Continua -> Macro ->
RampaScale]
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È stato creato un nuovo elemento strutturale, la linea di
carico, ovvero un elemento che viene utilizzato per la definizione dei carichi, ma, al pari del solaio, non ha nessun
tipo di rigidezza, né peso proprio : il suo compito è unicamente quello di distribuire del carico sui gusci ad essa
sottostanti, così come l'elemento solaio è di fatto semplicemente una legge di ripartizione di un carico su un
insieme di travi.
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Il carico da assegnare verrà poi definito mediante le usuali schede tipologiche, come carico
ad unità di lunghezza: ogni guscio riceverà la quota di carico che giace sul tratto di linea che lo attraversa.
Per le sue caratteristiche, la linea di carico può essere utilizzata per l'assegnazione della precompressione di elementi
bidimensionali. [DW1-> Struttura->Linee di carico->… e DW1-> Carichi->Carichi di Linea->… ]
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È stato introdotto il controllo della regolarità
strutturale, secondo quanto prescritto dall'Ordinanza 3431, in particolare ai punti 5.3.1 (scelta della
tipologia strutturale) e 4.11.1.1 (effetti del secondo ordine). Il programma di controllo rigidezze si basa
sull’ipotesi che ogni piano della struttura sia connesso da un controventamento orizzontale (soletta, croci di tiranti, ecc.)
e non abbia soluzione di continuità (assenza di giunti di dilatazione / giunti sismici).
Se così non è, il calcolo è ancora possibile, ma non è più vero
che la rotazione di piano avviene per tutti i nodi attorno ad un unico centro.
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Viene inoltre prodotto un file grafico ("ellisse_rigidezze.grf", visibile nell’Ambiente
3D), contenente per ogni livello strutturale l’ellisse delle rigidezze, la regione di nocciolo e l’area baricentrica: ciò
consente di stimare la regolarità della struttura anche in senso verticale, controllando l’evoluzione piano per piano della
posizione del baricentro, del centro delle rigidezze e delle dimensioni dell’ellisse di rigidezza.
[Menù generale -> ANALISI DINAMICA -> tasto "Ellisse delle
rigidezze"]oppure [DW1 -> Calcolo -> Sismica ( Ord.3274) -> ellisse rigidezze ->…]
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È stato implementato un nuovo metodo di progettazione automatica
delle armature effettive a partire dalle aree di armatura teoriche. È possibile usare il metodo "a
campi" o quello "a travata", entrambe in modalità manuale o automatica: quest’ultima modalità
è attivabile dal menu Armature, con le due voci di Progetto Automatico o con gli acceleratori di tastiera CTRL-F1 e
CTRL-F2.
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L’automatismo del metodo a campi è analogo a quello del metodo a travata, già
disponibile nella versione precedente: nel pannellino che viene proposto va scelta la dimensione trasversale massima del campo
di armatura (Hmax), lo strato su cui agire e la zona da armare, che può coincidere con l’intera piastra. Una zona
parziale si intende di forma rettangolare, e di essa l’utente deve cliccare il punto iniziale e finale della diagonale.
Una Hmax troppo piccola porterà alla creazione di un’armatura molto frammentata e disuniforme, mentre un valore troppo grande
rischia di far sprecare ferro superfluo. Le differenze sostanziali tra il progetto a campi e quello a travata sono:
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il primo dà per scontata la presenza di un’armatura minima diffusa, il secondo no.
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I campi coprono il massimo assoluto tra i valori di armatura teorica al loro interno,
mentre le travate coprono la media dei valori, sezione per sezione.
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Nuovo nodo per attacco colonna-plinto:
è stato sviluppato il nodo per attacco colonna plinto con tubo quadro.
[Menù generale -> Acciaio -> Verifica nodi -> ATTACCO COLONNA
PLINTO Tubo quadro]
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Interfaccia con Aut
o_CA:
le uscite grafiche di Trave Continua sono ora esportabili nel formato xml per
Auto_CA, plug-in per il disegno degli esecutivi del
cemento armato in ambiente Autocad® e AutoCad ® LT.
[Menù generale -> Scambio dati -> Tracon > Auto_CA]
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La documentazione a corredo del programma si arricchisce di un nuovo manuale,
TutorialAcc.pdf, che descrive in dettaglio un esempio di calcolo strutturale mediante DOLMEN WIN
di capannone in acciaio. [nella cartella Help: file TutorialAcc.pdf]
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Possibilità di redistribuzione del taglio nella verifica delle murature all'interno
dell'interpiano, qualora vi siano delle riserve di resistenza utilizzabili, come consentito delle Norme Tecniche del 14 gennaio
2008. [7.8.1.5.2] [DW1 -> Murature -> Verifica murature -> Impostazioni verifica . . .]
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Visualizzazione tramite mappe di coloredel valore dei
coefficienti di sicurezza alle varie verifiche degli elementi murari contenuti nella struttura, per i casi selezionati: le mappe
colorimetriche vengono gestite con comandi analoghi a quelli del menù "Risultati".
[DW1 -> Murature ->Verifica murature -> Visualizza risultati]
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